Amadeus_GabriellaBartoccelli

Parlare in pubblico recitando

 

Vi è mai capitato di dover parlare ad una platea molto vasta e sentire quella sensazione di “blocco” quasi da fuga istantanea?
Non accade a tutti, ma per alcune persone è proprio terrificante.
Io avevo un buon modo di affrontare l’aula con massimo 30 persone oltre questo numero (che il mio arcaico cervello riusciva a contare) il buio totale, una cortina di panico avviluppava la materia grigia che andava in tilt! GAME OVER!
E dunque, giacché per mestiere dovevo affrontare questa “belva” ho frequentato dei corsi di public speaking, visto tutorial e mi sono vessata, senza alcun risultato: oltre 30 persone paura e freddo.
Poi, mentre facevo un percorso di coaching (io ero coachee) mi è venuta un’idea e l’ho messa in pratica.
Qualche anno fa mi sono iscritta ad un corso di teatro: una delle scelte migliori della mia vita!
Ho fatto questo passo per un motivo: affrontare il pubblico ed il palco, poi ho continuato per l’immensa gioia che mi ha trasmesso.
Recitare dà la possibilità di conoscere te stesso, percepire il corpo, lo spazio, la voce e lo sguardo.
Il lavoro con la compagnia ti fa comprendere che le interazioni fra le persone sono vicendevoli; se io non do la battuta l’altro attore non può andare avanti e viceversa. Inoltre, ci si deve fidare degli attori.
I miei amici di teatro si sono molto fidati di me, visto che fino alle prove generali avevo la capacità di non ricordare le battute, nessuna battuta!
Volete sapere com’è finita?

La prima volta che sono andata in scena ho fissato il pubblico e ricordato le battute, tutte e senza paura!
Un miracolo? Forse una magia che mi ha spinto a continuare e divertirmi, avevo dimenticato l’obiettivo iniziale ed andavo avanti per pura passione.
Quando per lavoro ho dovuto essere l’oratrice per alcune conferenze, persino all’università o in tv ,non avevo più terrore.

Mi ero allenata con un parruccone in testa in un teatro, figurarsi!

A tal proposito vi propongo questo video che l’associazione teatrale Daimò mi ha chiesto di realizzare per i bambini ricoverati in ospedale durante i mesi pandemici.
Se avete voglia e tempo vedetelo con i vostri bimbi e fatemi sapere se vi piace.
E se volete un consiglio: superate le vostre paure, non si sa mai cosa potete trovare dietro quella cortina di incertezza!

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