Musica e cervello

La musica nel cervello. Come e perché la utilizzo nel coaching

Oggi esploreremo insieme un argomento che riguarda mondi apparentemente lontani: la musica, il cervello e le emozioni.

E se vi dicessi che, invece, questi  mondi sono strettamente collegati? In effetti, il nostro cervello sembra essere un vero e proprio appassionato di musica!

Come coach, sono sempre alla ricerca di nuovi modi per aiutare i partner a raggiungere i propri obiettivi e superare le sfide che la vita e la carriera ci presentano. E, come loro ben sanno, molto spesso affido degli “esercizietti musicali”: perché lo faccio?

A mio avviso, la musica può essere un alleato prezioso in questo processo infatti numerosi studi dimostrano che l’ascolto della musica può influenzare positivamente il nostro stato d’animo e le nostre emozioni.

Ma come funziona esattamente? La risposta sta nel nostro cervello.

MUSICA E CERVELLO

L’ascolto della musica attiva diverse aree cerebrali coinvolte nella regolazione delle emozioni, del movimento e della memoria.

Una delle regioni cerebrali più importanti coinvolte nell’elaborazione emotiva della musica è l’amigdala, che gioca un ruolo chiave nella valutazione e nella risposta emotiva alle informazioni sensoriali.

L’amigdala è stata associata a un’ampia gamma di emozioni, tra cui la paura, la rabbia e la felicità, ed è stata identificata come un’importante area del cervello coinvolta nella risposta emotiva alla musica.

Un’altra regione cerebrale importante coinvolta nella risposta emotiva alla musica è il nucleo accumbens, che è stato associato alla ricompensa e al piacere.

Il nucleo accumbens viene attivato quando ascoltiamo la musica che ci piace e può essere considerato come una sorta di “centro del piacere” nel cervello.

Inoltre, l’ascolto della musica attiva anche la corteccia prefrontale, che è coinvolta nella regolazione delle emozioni e nel controllo cognitivo.

La corteccia prefrontale può influenzare l’interpretazione delle emozioni suscitate dalla musica e può aiutare a modulare la risposta emotiva in base alle circostanze.

Infine, l’ascolto della musica può attivare anche l’ippocampo, che è coinvolto nella memoria e nell’apprendimento.

L’ippocampo può aiutare a consolidare le associazioni tra la musica e le emozioni, permettendoci di richiamare facilmente le emozioni suscitate dalla musica, in un secondo momento.

Ma non si tratta solo di ascoltare musica: anche il fare musica può avere effetti positivi sulle nostre emozioni. Suonare uno strumento o cantare in coro può aumentare il senso di appartenenza ad un gruppo e migliorare l’umore.

Come coach, utilizzo la musica come strumento di ancoraggio per associare una determinata emozione o stato d’animo ad una canzone o ad un brano musicale specifico. In questo modo cerco di  stimolare ed “energizzare” i coachees a raggiungere i loro obiettivi emotivi e a superare le loro sfide.

Non esiste una “ricetta” universale per l’utilizzo della musica come strumento di coaching.

Ogni persona ha le proprie preferenze musicali e associazioni emotive, quindi è importante personalizzare l’approccio in base alle esigenze.

Forse vi sembrerà un approccio un po’naïf ma ecco alcune ricerche per farci riflettere.

Il cervello è un DJ?

Innanzitutto, vi è mai capitato di avere una canzone in testa per giorni senza riuscire a liberarvene? Bene, questo fenomeno è noto come “earworm” o “verme dell’orecchio” e si verifica quando una melodia si “incastra” nella nostra memoria involontariamente. Secondo uno studio del 2016 di Williamson, Jilka, questo fenomeno è dovuto ai circuiti neuronali del nostro cervello che continuano a riprodurre la melodia, anche dopo che la musica è cessata1.

Mozart rende più intelligenti?

Ricordate l‘effetto Mozart? Era quella teoria secondo la quale ascoltare musica classica, in particolare Mozart, potrebbe aumentare l’intelligenza spaziale-temporale nei bambini. Purtroppo, dobbiamo scusarci con il buon Wolfgang, ma questa teoria è stata oggetto di dibattito e, in alcuni casi, smentita2. Tuttavia, la pratica musicale attiva e l’apprendimento di uno strumento possono indubbiamente influenzare positivamente lo sviluppo cognitivo e le capacità cerebrali3.

La musica come “palestra” per il cervello

Se avete sempre sognato di avere un cervello muscoloso, la musica potrebbe aiutarvi. Uno studio del 2012 di Kraus e Chandrasekaran ha scoperto che l’apprendimento musicale potrebbe migliorare l’abilità del cervello nel rilevare e interpretare schemi sonori complessi, rendendolo più “allenato” per altre attività cognitive4.

La musica come balsamo per l’anima (e il cervello)

Infine, non dimentichiamoci del potere emotivo della musica. Ascoltare e suonare musica può avere un impatto significativo sul nostro benessere mentale. La musicoterapia, ad esempio, è un approccio terapeutico che utilizza la musica per affrontare problemi emotivi, psicologici e cognitivi5.

E voi, avete mai utilizzato la musica per migliorare il vostro stato d’animo?

Fateci sapere nei commenti!

FONTI

  • Williamson, V. J., Jilka, S. R., Fry, J., Finkel, S., Müllensiefen, D., & Stewart, L. (2012). How do “earworms” start? Classifying the everyday circumstances of Involuntary Musical ImageryPsychology of Music, 40(3), 259-284. ↩
  • Pietschnig, J., Voracek, M., & Formann, A. K. (2010). Mozart effect–Shmozart effect: A meta-analysis. Intelligence, 38(3), 314-323. ↩
  • Schlaug, G., Norton, A., Overy, K., & Winner, E. (2005). Effects of music training on the child’s brain and cognitive development. Annals of the New York Academy of Sciences, 1060, 219-230. ↩
  • Kraus, N., & Chandrasekaran, B. (2010). Music training for the development of auditory skills. Nature Reviews Neuroscience, 11(8), 599-605. ↩
  • Gold, C., Voracek, M., & Wigram, T. (2004). Effects of musictherapy for children and adolescents with psychopathology: a meta-analysis. Journal of Child Psychology and Psychiatry, 45(6), 1054-1063. ↩

Altre FONTI

Blood, A. J., & Zatorre, R. J. (2001). Intensely pleasurable responses to music correlate with activity in brain regions implicated in reward and emotion. Proceedings of the National Academy of Sciences, 98(20), 11818-11823.

Koelsch, S. (2014). Brain correlates of music-evoked emotions. Nature Reviews Neuroscience, 15(3), 170-180.

Salimpoor, V. N., Benovoy, M., Larcher, K., Dagher, A., & Zatorre, R. J. (2011). Anatomically distinct dopamine release during anticipation and experience of peak emotion to music. Nature Neuroscience, 14(2), 257-262.

Thoma, M. V., La Marca, R., Brönnimann, R., Finkel, L., Ehlert, U., & Nater, U. M. (2013). The effect of music on the human stress response. PloS one, 8(8), e70156.

Juslin, P. N., & Västfjäll, D. (2008). Emotional responses to music: The need to consider underlying mechanisms. Behavioral and Brain Sciences, 31(5), 559-575.

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